Inoltrandoci nei regni ultraterreni della mitologia norrena troviamo Fólkvangr, che in antico scandinavo significa “Campo dell'Ospite” o “Campo degli Eserciti” ed è la dimora della dea Freyja, si trova nel Vanaheimr (cioè Casa o Dimora dei Vani) e in questo luogo giunge la metà dei guerrieri morti in battaglia, scelti dalla stessa dea, mentre il restante viene scelto da Odino per il Valhalla.
“Il nove è Fólkvang – luogo in cui decreta Freyja – Solo alcuni avranno un posto nella sua sala – La metà dei morti viene scelta ogni giorno da lei – invece la restante parte viene presa da Odino.” (Grímnismál, Edda Poetica)
La Sala & La Nave
Nell’Edda poetica e nell’Edda in prosa di Snorri Sturluson, abbiamo testimonianza che all'interno del Fólkvangr si trovasse Sessrúmnir, la sala di Freyja.
“La sua sala Sessrúmnir è grande e bella.” (Gylfaginning, Edda in Prosa)
Sessrúmnir in antico norvegese significa “sala da pranzo” o “sala da seduta” e appare anche in un elenco di navi, per questo il nome della sala potrebbe riferirsi alle “sepolture delle navi” norrene: tombe a forma di barca, ritrovate in tutta la Scandinavia. Vi sono teorie accademiche riguardanti un collegamento tra la nave e la sala: se nei funerali il guerriero veniva adagiato sulla barca, era destinato a Freyja, mentre se lasciato sul campo di battaglia ai corvi, apparteneva a Odino.
Secondo Joseph S. Hopkins e Haukur Þorgeirsson, il campo Fólkvangr e la nave Sessrúmnir racchiudono un significato più ampio che potrebbe collegare Freyja alla “Iside” degli Svevi menzionata da Tacito.
“Iside” degli Svevi
Nel libro “Germania”, lo storico romano Tacito, descrive la venerazione di una dea egizia da parte degli Svevi che nomina “Iside” degli Svevi.
“Anche parte del sacrificio di Suebi a Iside. Non ho idea di quale sia l'origine o la spiegazione di questo culto straniero, tranne che l'emblema della dea, che ricorda una nave da guerra leggera, indica che la dea proveniva dall'estero.” (Publio Cornelio Tacito)
JB Rives, nella traduzione di “Germania” ci informa che ai tempi di Tacito, il Culto di Iside era diffuso nelle province al confine con la Germania. L’intuizione di Tacito secondo gli studiosi non sembra essere corretta, poiché il Culto di Iside si è propagato con la cultura greco-romana.
“La maggior parte degli studiosi ritiene che Tacito abbia identificato erroneamente un rituale germanico nativo che aveva una certa somiglianza con un noto rituale isiaco che coinvolgeva una nave.” (JB Rives)
Il Suicidio Nobile
Mi ritrovai in un’enorme sala, con al centro un antico divano in velluto rosso vinaccia. La luce crepuscolare si specchiava sul pavimento, la struttura era circondata da finestre ad arco che davano su un panorama verdeggiante e incontaminato, la dea Freyja si appoggiò ad uno dei parapetti, si voltò verso di me e con tono di rimprovero disse:
“Qui arriva anche chi non lo merita.” (Freyja)
Era una frase che mi gelò dentro, ma capii solo più avanti che era un indizio per Fólkvangr, forse ad indicare che anche i suicidi arrivano in questo luogo e infatti, in Egil's Saga, coloro che vanno a Fólkvangr vengono descritti come stanchi del mondo terreno e inoltre non mangeranno fino a quando non ceneranno con Freyja.
“Non ho mangiato questa sera, ne lo farò fino a quando non raggiungerò Freyja. Non conosco azioni migliori di quelle di mio padre. Non ho più intenzione di vivere dopo che sia mio padre che mio fratello sono morti.” (Þorgerðr Hölgabrúð
La storica svedese Britt-Mari Näsström, ritiene che a Fólkvangr possano accedere anche donne che subiscono una morte nobile, infatti oltre alla Egil's Saga sopracitata, indica anche la Hervarar Saga ok Heiðreks (Hervor and Heidrek's Saga), dove la regina dopo aver scoperto che il marito tradì sia suo padre che suo fratello, si impiccò nel Dísarsalr (Sacrario delle Dísir). Britt-Mari Näsström afferma che questa Dís non è altri che Freyja, Leader delle Dísir e dunque il luogo dove si suicida la regina, sembra essere collegato proprio alla dea.
Inoltre, secondo Siegfried Andres Dobat emerge un modello mitologico della Valchiria e delle Dísir, nel ruolo di Freyja come selezionatrice delle anime dei caduti. La parola “Dís” era probabilmente utilizzata come titolo di “signora” o “dea”. Infatti, Freyja viene chiamata Vanadís (Dís dei Vanir).
Le Dísir & Le Valchirie
Le Dísir (al singolare Dís) sono divinità femminili minori della mitologia norrena, menzionate in circostanza della morte. In alcuni casi erano viste come Dee della Protezione, perché proteggevano e guidavano le anime dei morti fino all'Oltretomba. Ne abbiamo un esempio nel Grímnismál, quando Odino annuncia la morte del re Geirrøðr nominando le Dísir.
“Un cadavere ucciso di spada - ora questo avrà Yggr - So che la tua vita è trascorsa - Avverse ti sono le Dísir: - Ora puoi tu Odino vedere - avvicinati a me, se ne hai forza!” (Grímnismál - La Canzone di Grímnir, Edda Poetica)
In un monologo nel poema scaldico Krákumál, persino Ragnarr Loðbrók quando viene gettato morente nel pozzo dei serpenti da re Ælla, nomina le Dísir ricordando le proprie eroiche gesta.
“Heim bjóða mér Dísir” (le Dísir mi invitano a casa) (Ragnarr Loðbrók, Krákumál)
Le Dísir sono state citate nei versi in norreno, invece la Valkyrja non appare mai nell'Edda in prosa di Snorri Sturluson, questo ci può far pensare che “Dísir” sia l’origine della parola utilizzata per le Valchirie. In antico norreno il termine Valkyrjur viene da “Valr” che simboleggia l'insieme dei cadaveri nel campo di battaglia, e “Kyria” che significa colei che sceglie, un compito adibito anche alle Dísir. L’enciclopedia svedese Nordisk Familjebok, sottolinea persino che “Dísir” era un sinonimo di Norna. Considerando che Skuld è sia una Valchiria che una Norna, fa assumere verosimiglianza alla teoria che “Dísir”, possa essere l’origine di quelle che noi oggi conosciamo come Valchirie e Norne.
Freyja & Hel
Abbiamo nominato Þorgerðr Hölgabrúðr (Thorgerdr Holgabrudr) nella Egil's Saga, perciò trovo essenziale parlarvi anche di Irpa; due figure divine nella mitologia norrena che appaiono insieme in Jómsvíkinga Saga, Njáls Saga e Þorleifs þáttr Jarlsskáld (Þorleifr Rauðfeldarson o Earl's Poet), solitamente descritte come sorelle.
John McKinnell suggerisce che l’Irpa, descritta come Portatrice di Sfortuna e nelle fattezze un troll, possa essere l’aspetto “oscuro” di Þorgerðr, poiché “Irpa” può significare “bruno” o “marrone”, e le due figure divine hanno un aspetto opposto. McKinnell afferma un collegamento tra Irpa e Hel, poiché le due potevano essere viste come sinonimi.
Il filosofo Davidson teorizza che il nome “Þorgerðr” potrebbe essere stato originariamente “Gerðr”, poiché questa è la forma che si trova nei primi versi scaldici e persino un nome utilizzato per la dea Freyja. In “Óláfs Saga Tryggvasonar” il conte Haakon, potrebbe essersi successivamente rivolto alla stessa Freyja poco prima di incontrare la morte, nascondendosi nella terra sotto un maiale. Ciò potrebbe simboleggiare un tumulo della dea stessa, poiché uno dei suoi nomi significa “scrofa” (Sýr in norvegese antico).
“Poi il conte andò nella tomba ed entrambi, Karkur, ma Þóra la coprì di legno e spazzò via la terra e la polvere e vi spinse sopra i maiali. Il porcile era sotto una grande roccia.” (Óláfs Saga Tryggvasonar)
Il racconto di Olaf I di Norvegia che trascina Þorgerðr fuori dal Tempio e la brucia accanto a una rappresentazione di Freyr (il gemello di Freyja) supporta questa visione, secondo Davidson.
Ipotesi Conclusive
Provando a creare una connessione tra ciò che abbiamo appreso sulle origini del Regno di Hel (clicca qui) e la dea Hel (clicca qui), la ricerca sulla dimensione di Fólkvangr ci fa presupporre che Freyja potrebbe essere una parte della dea Hel. I morti vengono condotti dalle Dísir al Regno di Hel, poiché tutti i morti passano di lì per raggiungere il Pozzo di Urdr e attendere i nove giorni prima di presentarsi al Tribunale degli Dèi, che indicherà loro le sale a cui sono destinati. La dea Freyja sceglie per prima i guerrieri per Sessrúmnir, fra cui persino i suicidi d’onore, Odino sceglie il restante da condurre al Valhalla. Gli altri morti restano a Hel o raggiungono il Niflhel per morire e essere trasformati, altri ancora raggiungeranno ulteriori luoghi.
Si ritiene che il Valhalla e Fólkvangr siano realtà più recenti rispetto a Hel, utilizzate durante l’epoca dei grandi re come stimolo per spingere gli uomini alla battaglia, ma ricordo che l’Oltretomba per i nostri antenati pagani era composto da più di sessanta dimensioni. Perciò queste dimensioni presumibilmente esistevano già in tempi arcaici, e non erano sicuramente situate in alto nei cieli, essendo questo un concetto cristiano dell’aldilà, ma erano tutte situate a Hel, nel sottosuolo. Prendete le mie parole come una teoria o uno spunto, poiché l'assoluta certezza non può far parte di questo tema.
By Niki
Anno domini 2024
Fonti:
Edda, Snorri Sturluson
Edda: Il Canto di Odino, Mila Fois
Germania, Publio Cornelio Tacito
Egil's Saga, Sconosciuto
Hervor and Heidrek's Saga, Sconosciuto
Krákumál, Sconosciuto
Olaf Tryggvason's Saga, Snorri Sturluson