Se chiedi alle persone il nome degli inferi norreno, automaticamente ti risponderanno “Helheim, il Regno di Hel”.
Nei miti, la dea Hel è inviata a Niflheim, il Mondo del Ghiaccio e della Nebbia, dove ha la sua sala e il potere su tutti i nove mondi; tutti i morti sono suoi. Come accennato nell'articolo “Il Regno Di Hel” (clicca qui), era un concetto preistorico di aldilà.
Hel (regno) anticamente poteva comprendere tutto il mondo sotterraneo o riferirsi solo a dove dimorano i morti, ma siccome le fonti scritte e la mitologia norrena sono state influenzate dal cristianesimo, non possiamo saperlo con certezza. Ci fu bisogno di scegliere una figura per governare l’intero mondo sotterraneo, nel culto norreno. Ricordiamoci però che, chi diffondeva il cristianesimo aveva un passato pagano, con la credenza che una specifica divinità governasse l’Oltretomba. Come Ade nel Tartaro, Plutone per i romani, Satana o Lucifero per i cristiani. Così, nelle società appena convertite, divenne regola che ogni concetto di malavita, necessitasse di una figura responsabile, intenta a governare nel mondo sotterraneo. La società norrena era più patriarcale, ma manteneva comunque culti matriarcali del passato ed è possibile che una Dea della Terra e del Sottosuolo, fosse ancora venerata in molti culti precristiani del nord. E siccome il cristianesimo, ha molti racconti dove le donne furono causa di disonore e peccato, scelsero proprio una figura femminile come divinità del regno infernale norreno, dandole infine caratteristiche grottesche. La dea Hel fu trasformata in un cadavere in decomposizione, Personificazione della Morte e della Decadenza, una creatura abominevole.
“Sicuramente però, in origine era una Dea della Terra responsabile dell’Aldilà.”
Attenzione però: con “Dea della Terra” non ci si riferisce alla fertilità, ma al sottosuolo, dove le persone adagiavano i loro morti.
Il Dualismo
Hel (regno), sembra avere una discendenza preistorica, essendo rappresentato come un insieme di diverse dimensioni e mondi, situato all’interno di una grotta. Da qui la convinzione che fosse solo un luogo oscuro, ma aveva anche altre sfaccettature; non era solo buio e cupo, ma includeva una meravigliosa varietà di paesaggi.
La dea Hel viene descritta come metà nera, metà bianca, metà viva e metà cadavere; questo però è un concetto cristiano, la visione dualistica della morte: un lato “buono” e un lato “cattivo”.
Gli scandinavi medievali, coloro che scrivevano i miti norreni, erano le stesse persone che si rivolsero alla religione monoteista e al dualismo, infettando così l’intera visione del mondo. La mitologia norrena è molto più cristiana che pagana, tuttavia è qui che entra in gioco l’archeologia che dona risposte su concetti religiosi di culture nel passato precristiano, ed Hel sembra veramente essere una divinità nera: non metà di questo o di quello, ma il nero, che rappresenta l’oscurità e la morte. Hel è sicuramente una dea legata alla morte e all’aldilà, che governa su una dimensione del mondo sotterraneo, ed è responsabile della frazione di regno in cui dimorano i morti. Questo, non significa però che l’intero mondo sotterraneo sia per i morti.
Ordine & Caos
L’Oltretomba è “l’altro lato”, e include molte realtà distinte: per esempio, Asgard viene visto come un mondo superiore che può essere associato al Paradiso cristiano, un luogo di luce dove dimora il Padre degli Dèi, ma in termini archeologici, prima dell’influenza cristiana, il concetto di aldilà era completamente diverso ed è possibile che il Valhalla non fosse ad Asgard, ma negli inferi. L’idea di Paradiso in alto e Inferno in basso ci è molto familiare, ma nelle società arcaiche, non influenzate delle religioni che includevano una struttura gerarchica, l’aldilà era diverso, possedeva molte realtà e non importava se erano in alto, in basso o in mezzo. Inoltre per i norvegesi pre-cristiani, c’era l’ Ordine e il Caos, che differisce dal concetto di bene e male.
“L’Ordine e il Caos devono esistere e insieme far funzionare il Ciclo della Vita, della Morte e della Rinascita.”
La dea Hel, è senza alcun dubbio nel gruppo degli Dèi del Caos, ma non è cattiva, semplicemente è. Non c’è bene e male in natura, c’è solo l’ordine naturale delle cose, e la natura è tanto bella quanto crudele: il caos crea la vita, la morte lascia il posto alla vita. Esiste sempre un ciclo. Quindi Hel e l’Oltretomba, sono intricati tanto quanto devono esserlo, ma anche belle quando serve. Niente dura per sempre, le cose cambiano e molto probabilmente per gli antenati il mondo sotterraneo era riflesso nella natura.
L’Insegnamento di Hel
Hel o Hela, nella mitologia norrena è la Dea dell’Oltretomba e della Morte, figlia maggiore di Angrboða e Loki. Sono questi i pochi aspetti che la gente conosce di Hel, e in generale un alone di mistero incombe su di lei. Hela viene descritta spesso con un aspetto marcio o scheletrico da un lato del suo corpo e normale dall’altro lato. I suoi capelli sono chiari e fluenti dal lato vivo, anche se in alcune rappresentazioni sono scuri.
“Gli dèi assumono tante forme in base alle situazioni ai quali sono destinati e a seconda del lavoro spirituale che decidono di svolgere.”
Comunque lei decida di apparire, sceglie forme orribili per ricordarci la morte e mostrarci la vera natura di tutte le cose, ma anche per insegnarci che la bellezza non è eterna. Costringe l’essere umano ad accettare che la morte è una parte naturale della vita, e bisogna rispettare il processo naturale di tutte le cose.
“è come chiudere una porta invece di aprirla” (Hel)
È normale cercare di evitare la morte, c’è sempre stata una profonda paura, e nel corso della storia, generazione dopo generazione, le persone si sono allontanate sempre più da essa.
“Questo è l’Ordine e il Caos: il costante ciclo di vita, morte e rinascita. La morte non è la fine, la nostra essenza continua a vivere.”
Siamo stati indotti a credere che la morte sia la fine, e che andremo in Paradiso o all’Inferno, ma tutto ciò non è reale. Siamo parte di un ciclo e continueremo ad essere legati a questo mondo e alla vita, la nostra essenza scorre.
Hel è collegata alla Negromanzia: è la dea del regno dei morti, ha controllo su di loro, e i suoi poteri sono letali. Veniva vista come un’entità oscura e al contempo splendente, che veniva a prendere i morti e li abbracciava, tenendoli al sicuro. Posso confermare questo tramite un’esperienza con lei: era seduta sul bordo del mio letto, vestita in bianco e mi disse che doveva andare a prendere qualcuno. La Negromanzia era un aspetto molto importante nella civiltà nordica, specialmente nell’Islanda medievale, quando le arti venivano ancora eseguite dai custodi dell’antica fede, e Hel durante la notte, vicino ai tumuli funerari, veniva chiamata e onorata. L'arte della Negromanzia non era utilizzata solo per resuscitare i morti in modo che seguissero gli ordini; ci sono molte saghe e poesie che parlano della negromanzia, e il Vǫluspá è una di queste. Odino resuscita la Volva (strega) e lei gli dice ciò che fu, ciò che è, e ciò che sarà. I morti quindi, venivano chiamati per la Conoscenza.
Conoscenza a cui i vivi possono arrivare solo entrando in contatto con i morti, questo è un concetto scandinavo e pre-cristiano sull’aldilà. I morti non andavano solo dall’altra parte o in luoghi irraggiungibili, ma il Regno di Hel, era letteralmente sotto i nostri piedi, sotto la terra stessa che calpestiamo. Il mondo sotterraneo era una sorta di passaggio tra la superficie, il mondo dei vivi e il regno dei morti. I morti quindi, restavano vicino a noi. La Negromanzia per le antiche società pagane, era un’arte importante. Sacrifici tipo Dísablót e Álfablót, erano eseguiti vicino al luogo dedicato al morto, ed erano utilizzati per onorare i morti e chiedere loro protezione. Gli antenati erano ancora li, ad aiutare i loro familiari. Le attività di magia legate alla Negromanzia, come camminare all’indietro, l’uso del numero 3, etc, sono attributi dati ad Hel, nonché le basi della magia negromantica, fatta nel suo nome.
“I corvi annunciavano la morte, ecco perché anche Hel era accompagnata da corvi.”
Il corvo è un simbolo di morte, sono spazzini, si nutrono di carogne e cadaveri, sono divenuti così la metafora della morte, nel senso che vengono a prendere i morti. Durante l’Età del Bronzo e del Ferro, i morti (specialmente guerrieri) venivano lasciati agli uccelli, che poco a poco li portavano dall’altra parte volando via verso l’Oltretomba.
Altare: teschi, immagini di scheletri, mani scheletriche, ossa, rose secche, sudari neri, specchio nero, candele bianche e nere, assenzio, achillea, tasso.
Rune: Ear (a volte combinato con Raido per l'Helroad) e Hagalaz, talvolta Othala e Isa, Algiz al contrario e Ehwaz.
Cibi & Bevande: tè, buon vino, mele (Hela ha un suo frutteto); carne, pane, zuppa, pasti che i tuoi antenati avrebbero voluto, sangue; cioccolato di buona qualità, chicchi di caffè. Alcune persone le offrono del tè o del cibo che può stare su un altare e marcire. Non portarlo via finché non è completamente essiccato, qualunque cosa accada. Per Hela, il decadimento è Sacro quanto qualsiasi altra parte del Ciclo della Vita.
By Niki
Anno domini 2024
Fonti:
Edda, Snorri Sturluson
Edda: Il Canto di Odino, Mila Fois
Gli Dèi dei Germani, Georges Dumézil
Gisli Súrsson's Saga and the Saga of the People of Eyri, Sconosciuto
Egil's Saga, Sconosciuto
Njál's Saga, Sconosciuto