Hel o Hella, deriva dalla parola “Halja” e significa “Mondo Sotterraneo”, facendo intendere un luogo nascosto, oscuro e segreto, forse una caverna, poiché li erano situati i templi dei nostri antenati, un posto che rappresentava protezione e riparo, un ambiente sotto la terra.
Gli antichi culti erano concentrati sulla prima paura della coscienza umana, la morte. Oggi infatti, quando si parla dei primi culti arcaici, si pensa che fossero incentrati sulla fertilità, ma durante l’Era Glaciale, il cibo era poco e si moriva di fame. Perciò le comunità umane erano ridotte per favorire una migliore divisione dei beni. La fertilità quindi, non era la priorità. La natura non era fertile all’epoca, ma la morte era onnipresente. E sin da quando il primo essere razionale capì le limitazioni fisiche e l’inevitabile fine della vita, la morte divenne un problema.
L'Aldilà Preistorico
Il periodo dell’Era Glaciale seguì per migliaia di generazioni, che nacquero, vissero e morirono nell’eterna terra di ghiaccio, in condizioni ostili e a stretto contatto con i predatori. Inoltre, prima della scoperta del fuoco, che protegge e riscalda, passarono migliaia di anni. Le caverne quindi, erano il luogo più sicuro che i nostri antenati potessero avere, e siccome erano anche i loro santuari e templi, si può pensare che il primo concetto di “vita dopo la morte” potesse basarsi su cose che li allietavano e li facessero sentire al sicuro: la caverna. Questa teoria è avvalorata dal fatto che svolgessero riti funebri all’interno della stessa.
L’aldilà era quindi qualcosa di situato dentro la terra o all’interno di una montagna e questa “Caverna Sotterranea” proteggeva le anime dei morti. Questo pensiero è rimasto impresso nella nostra coscienza collettiva, attecchendo nelle nostre menti e in tutte le religioni antiche. Il concetto di “Oltretomba” è passato attraverso le culture, cambiando e evolvendosi in base a ciò che ci faceva sentire al sicuro e a ciò che ci donava gioia, incrociando esperienze umane, conoscenze e tradizioni.
“Sappiamo riconoscere la bellezza quando entriamo in contatto con ciò che crediamo sia bello. Se non conosciamo niente di meglio, il nostro concetto di bellezza, resta lo stesso.”
Nell’Era Glaciale, infatti quello che i nostri antenati conoscevano era solo un mondo di ghiaccio, e non entrarono mai a contatto con la bellezza. Ciò ci aiuta a comprendere l’idea preistorica di aldilà, che ha poi generato molti miti sulla terra dei morti e sugli dèi che l’abitavano, restando così impresso nella cultura pagana per migliaia di anni, e ne possiamo intravedere un riflesso nella dea Hel.
Da “Hel” a “Hell”
“I tempi cambiano e lo fa anche la realtà religiosa, sociale e politica.”
Nella Scandinavia medievale sotto l’influenza cristiana, l’antico concetto pagano di aldilà viene trasformato, ed Hel ridisegnato, rendendolo più simile alla visione dell’Inferno cristiano: un posto di sofferenza per le persone senza onore. In tempi preistorici, nella Scandinavia pre-cristiana, gli inferi erano solo un’altra dimensione dell’aldilà. Non si può paragonare però, ad altri inferi pagani, come ad esempio il Tartaro greco, poiché anch’essi sono stati cristianizzati. Tuttavia il concetto preistorico di “stare sotto la terra” è ancora vivo.
L’Influenza Cattolica
A causa del cristianesimo e dei cristiani scandinavi che scrissero la mitologia norrena, l’idea originale di Hel fu alterata e si diede vita alla parola “Hell” per indicare l’Inferno cristiano. Le fonti scritte sui miti norreni, indubbiamente hanno una forte influenza cattolica; l’Edda in prosa, l’Edda poetica e altri scritti, furono tutti compilati da cristiani che lavoravano per la chiesa, ma tali fonti, offuscate da una visione cristiana, conservavano ancora intese pagane.
L’ aldilà, nella comprensione norrena è una vasta realtà con molteplici possibilità. Nel momento in cui le società scandinave cambiarono, anche le loro convinzioni mutarono. C’era infatti, la necessità di adattare le credenze religiose alle esigenze attuali e passeremo quindi, da un aldilà con più di sessanta destinazioni dopo la morte, al solo Valhalla. Durante l’Era Vichinga, quando la società norrena divenne più bellicosa; il Valhalla ha svolto un ruolo fondamentale nelle menti dei guerrieri, che venivano incoraggiati ad avanzare contro i nemici. Il Valhalla era per i coraggiosi, per i guerrieri che vivevano e morivano di spada, mentre Fólkvangr (il Regno di Freya, clicca qui per approfondire) è raramente menzionato.
Dualismo Cattolico
Gli scandinavi avvicinandosi ad altre realtà religiose, iniziarono ad adottarle, come il cristianesimo, che portò ad un cambio radicale dell’aldilà scandinavo. Oltre al Valhalla, considerato il “Paradiso” dei guerrieri, si sentì il bisogno di avere una dualità. E mentre il cristianesimo insinuava la visione dualistica, gli scandinavi adottarono la dualità ponendo il Valhalla ad Asgard (il Regno degli Aesir) e trasformarono Odino nel “Allfather” che per molti aspetti era l’equivalente del Dio cristiano, quindi inevitabilmente il regno in cui regnava, doveva essere il Paradiso. C’era però adesso, la necessita di avere un opposto, un regno del male e dell’oscurità, così la realtà norrena divenne duale: c’era il Valhalla e c’era Hel.
Hel (regno) come possibile destinazione dell’anima esisteva già, ma con il cristianesimo la visione cambiò drasticamente. Fecero di tutto per trasformare Hel (regno) nell’ equivalente norreno dell’ Inferno ove dimorava il male, opposto al regno della luce e del bene.
Tutti Vanno a Hel
In un arco di mille anni, in caso di morte, passiamo da almeno sessanta destinazioni per l’aldilà, a due sole: Valhalla e Hel.
Persone di enorme fama, coraggiosi guerrieri e gente di alto rango, raggiungevano il Valhalla, mentre coloro che morivano di vecchiaia o malattia, assassini e traditori, andavano a Hel. Questo è ciò che ad oggi conosciamo, ma l’archeologia la vede in modo diverso: innanzitutto, è “Hel” non “Helheim” o “Helheimr”. Inoltre, il termine “Hel” per la dea del mondo sotterraneo, sembra essere più un titolo che un nome, mentre il regno è effettivamente Hel.
“Perché c'è un tempo - Quando ogni uomo".
La poesia “Fáfnismál, racconta che tutti andranno a Hel senza specificare se vi resteranno, ma tutti ci passano. Anche gli Dèi. A “Gylfaginning”, dopo la morte di Baldr, la dea Frigg chiede agli dèi chi avesse il coraggio di recarsi ad Hel per salvare Baldr e riportarlo dagli Aesir, Hermódr si fa avanti e viaggia verso Hel per nove notti. Tutto è buio e cupo in questo luogo, ad eccezione del ponte d’oro che attraversa il fiume Gjoll; la fanciulla Móðguðr, il guardiano del ponte, fu stupita di vedere Hermódr che non aveva il colore dei morti. Le comunica che, prima che lui arrivasse li, cinque compagnie di guerrieri avevano oltrepassato il ponte e attraversato i cancelli di Hel. Il dio va avanti, entra nel Cancello di Hel, e lì trova suo fratello Baldr seduto nella sala principale. Possiamo quindi dedurre che, alla morte, i guerrieri e gli dèi vanno da Hel e non è un posto per vecchi, malati e assassini, come è descritto nell’Europa del tardo medioevo e oggi.
“Coloro che morirono di spada andarono ad Hel e persino un Dio degli Aesir.”
Non ci sono eccezioni, come afferma Fáfnismál, alla fine tutti vanno a Hel, perché non era un luogo del male o dove essere puniti per i propri crimini, ma solo l’aldilà, il mondo sotterraneo e regno di tutti i morti. Odino stesso a “Gylfaginning” indica la dea Hel come sovrana degli inferi, e asserisce che avrà potere su tutti i morti (non su alcuni, ma tutti).
“Oltre il velo di nebbia si trova Hel, un luogo caldo, con paesaggi verdi dove i fiori crescono quando è inverno sulla terra.” (Saxo Grammaticus)
Saxo Grammaticus, che proveniva da una generazione prima di Snorri Sturluson (il compositore dell’Edda in prosa) descrisse il paesaggio di Hel diversamente. Descrisse lo stesso fiume, ponte e Porta di Hel, il paesaggio però non è tetro, ma bello alla vista. Scrisse, che là vi erano persone che indossano vesti ricche, nobili con abiti di porpora e guerrieri che combattevano tra loro, rievocando le battaglie. Anche i Nobili e i Guerrieri, dal racconto di Saxo e “Gylfaginning” di Snorri, intuiamo che vanno a Hel.
Interessante poi che i loro vestiti fossero porpora. Prima del XIX secolo, il viola era il colore più difficile e costoso da creare, solo i reali potevano permettersi di acquistare la tintura viola, ma anche tra loro era raro, però nell’Europa medievale coloro che indossavano più comunemente il colore porpora, erano i membri più alti della chiesa, arcivescovi e papi. Quindi a Hel andavano oltre che i guerrieri e membri più ricchi della società, anche i sacerdoti. Due resoconti di persone diverse, in generazioni e zone geografiche diverse, che affermano che i guerrieri vanno a Hel. Ma non sono gli unici:
“E' consuetudine legare le scarpe di Hel agli uomini, in modo che cammineranno al Valhalla.” (Gisli Súrssons’s Saga)
I guerrieri, la cui destinazione era chiaramente il Valhalla, indossano “Le Scarpe di Hel” come tutti gli altri, ciò significa che anche se i guerrieri erano destinati al Valhalla, prima dovevano passare per Hel. In “Egil’s Saga”, lo stesso Egil, in uno scontro uccide tre guardie del re Erik, e invece di andare nel Valhalla, vanno nella sala alta di Hel. Sembra proprio che i guerrieri, prima di entrare nel Valhalla, dovessero andare ad Hel per passare un po’ di tempo lì, allenandosi e combattendosi, come avrebbero fatto nel Valhalla.
Potrebbe quindi il Valhalla trovarsi a Hel? Hel era visto da tutti semplicemente come il mondo sotterraneo, l’aldilà, e quindi tutti gli altri luoghi dell’aldilà erano situati lì. Potrebbe anche essere possibile che Hel fosse il regno, e le sale del Valhalla fossero sale esclusivamente per i guerrieri, e per gli altri morti ci fossero sale apposite.
Abbiamo tre realtà che rappresentano tre periodi religiosi specifici:
Valhalla in Hel - periodo pagano.
Hel, bellissimo luogo di transizione prima di andare nel Valhalla - periodo cattolico.
Valhalla ad Asgard e Hel luogo di oscurità - periodo protestante.
“Per convertire facilmente, i cristiani utilizzarono ciò che era familiare, così che fosse anche più facile da accettare.”
“Questo posto potrebbe essere un tribunale per giudicare i morti? Una Sala, in cui essere giudicati dalle stesse Norne, dee del destino, che conoscono tutte le azioni di ogni individuo."
Ricapitolando, tutti i morti si riuniscono a Hel e poi si spostano al Pozzo di Urdr, in un tribunale in attesa del giudizio, che a differenza del pensiero cristiano non serve a vedere se le persone sono degne di entrare nel regno degli dèi o in un luogo di sofferenza, ma determina quale realtà dell’aldilà sia più adatta alle persone giudicate. Non secondo i crimini o quant’altro, ma in base alla loro individualità e personalità. Sembra che tutti andremo a Hel, alcuni rimarranno lì, che come detto prima, è un posto soleggiato, verde e bello, i morti in battaglia andranno nel Valhalla e altri si trasferiranno a Niflhel, a nord di Niflheim per morire di nuovo: è un luogo di trasformazione dura e dolorosa, non serve come punizione eterna, ma per diventare qualcosa di meglio. Altri rimarranno presso il Pozzo di Urdr, in qualche cortile all’interno di una sala, in attesa di essere invitati in un altro luogo.
"Folkvang è nono - Là Freya dirige - La seduta nella sala - Lei sceglie metà dei caduti ogni giorno - Ma Odino l’altra metà” (Grímnismál)
Il Pozzo di Urdr probabilmente si trova ad Hel, per semplificare la raccolta dei morti, anche se Snorri Sturluson parla di tre diversi pozzi che alimentano il grande albero Yggdrasill: uno situato ad Asgard, uno a Midgard e uno a Hel.
Ci informa anche che il Pozzo di Urdr si trova nei Cieli, ed è un’influenza cristiana, perché si riferisce alla cosmologia medievale: un pozzo con acque sante in Paradiso, un altro sulla Terra e un altro all’Inferno.
Nella prospettiva norrena, i pozzi e le loro acque erano considerati sacri, inoltre le acque del Pozzo del Destino sono quelle prese da Odino per acquisire la saggezza di tutte le cose. Nel poema “Grímnismál” gli dèi escono ogni giorno dalle loro case per andare al Pozzo di Urdr, senza specificare quale direzione prendano per raggiungerlo. Il Pozzo di Urdr è posto in luoghi diversi: alcune poesie affermano che sia al sud, altre ad Asgard, un luogo elevato, il regno degli dèi, ma fin troppo conveniente per la cosmologia cristiana e il concetto divino. La maggior parte delle fonti, collocano il Pozzo di Urdr a sud, rivolto verso il basso, gli dèi cavalcano verso il basso attraversando il ponte Bifrost, per raggiungere il pozzo. Per il concetto pagano, sembra più probabile che il pozzo fosse situato ad Hel, perché l’acqua del pozzo proviene dalla terra, bisogna scavare una buca e letteralmente raggiungere gli “inferi” per cercare l’acqua.
I nostri antenati erano interessati a questa realtà, spesso consapevoli dei cicli naturali, inoltre gli dèi stessi si manifestavano proprio attraverso la natura, quindi è probabile che il Pozzo di Urdr con le sue acque sacre sia situato sotto la terra, e più avanti (in una prospettiva cristiana), il pozzo fu trasferito ad Asgard, che divenne l’equivalente del Paradiso e le acque sante dovevano essere poste vicino al divino. Un punto importante nella geografia mitologica norrena: a Niflheim, c’è Hvergelmir, il pozzo che controlla tutti i fiumi; Niflheim è il regno più vicino ad Hel, rafforzando l’idea che l’acqua provenga da lì, dal sottosuolo e dal ghiaccio, poiché nella visione dell’emisfero settentrionale, l’acqua proviene dall’interno delle montagne e dalla neve che si scioglie.
By Niki
Anno domini 2024
Fonti:
Edda, Snorri Sturluson
Edda: Il Canto di Odino, Mila Fois
Gli Dèi dei Germani, Georges Dumézil
Gisli Súrsson's Saga and the Saga of the People of Eyri, Sconosciuto
Egil's Saga, Sconosciuto
Njál's Saga, Sconosciuto